Buon giovedì, Petrichors!
Oggi vi porto nel magico mondo di creature mitologiche che tutti conosciamo benissimo e che formano il cuore del libro di Tiffany Daune da poco arrivato in italiano. Come scoprirete le sirene di Ossa e Corallo sono molto diverse dall’immaginario collettivo e si rifanno strettamente alla tradizione.
Siete pronti a conoscerle?
Ossa & Corallo
Autore: Tiffany Daune
Traduttore: Paolo Costa
Genere: YA Fantasy
Lingue: Italiano, Inglese
Goodreads – Amazon
Halen sa che le scintille che le infiammano le dita sono un pericolo. Ha passato ogni attimo della sua vita nel tentativo di contenere quelle emozioni esplosive che le permettono di distruggere ogni cosa, ma adesso che è tornata a Rockaway Beach, il posto in cui ha visto suo padre annegare, non riesce più a domare le fiamme.
Halen cerca di resistere, ma quando viene spinta verso un nuovo mondo pieno di misteri, il regno sommerso di Elosia, inizia a scoprire la verità sul suo passato e non può fare a meno di andare a fuoco. Mentre esplora Elosia, capisce che ogni attimo della sua vita è stato una menzogna.
Quando le stesse persone che l’hanno ingannata si offrono di aiutarla, Halen deve scegliere: andare via, o scatenare la magia che potrebbe distruggere ogni cosa?
LE SIRENE NEL MONDO DI HALEN
Tutti noi abbiamo ormai nelle nostre menti un’immagine stereotipata delle creature mitologiche con la coda e le mille squame. Le sirene, d’altronde, sono state rappresentate negli ultimi anni seguendo quello che era il trend iniziato dalla Disney con la dolce Ariel de la Sirenetta. Ma, in realtà, le sirene delle origini, quelle dell’antichità classica, erano molto diverse da ciò che immaginiamo sia per quanto riguarda il modo di agire che l’aspetto.
LE SIRENE NEL MONDO GRECO
Le sirene nell’antica Grecia non erano solo delle figure mitologiche ma anche religiose. Secondo tradizione erano figlie di Acheloo, una divinità fluviale figlia di Teti e Oceano, ma le fonti sono discordanti. Certo è che il loro nome è legato nella sua accezione maschile alle api e alle vespe e il loro aspetto classico richiama più un uccello che dei pesci: ampie ali ornavano le loro spalle; a volte possedevano braccia e mammelle, ma potevano anche non averle; quasi sempre i loro piedi erano degli artigli, ma non usati come quelli delle Arpie, ossia per rapire gli esseri umani. Erano sia di sesso maschile che femminile e la loro caratteristica fondamentale era di essere legati alla musica e al canto, così che accompagnavano il loro canto suonando la lira e il doppio flauto. Con le melodie dell’Ade erano in grado di placare i venti, e un’altra delle loro caratteristiche era essere onniscienti. Proprio il legame con l’aldilà sembra essere legato ad una delle origini più interessanti sul loro aspetto, ossia quella che le voleva come le donne punite da Demetra per aver permesso il rapimento di Persefone da parte di Ade.
Ma il rapporto con i regni dei morti è sottolineato anche dall’aspetto duplice dei loro effetti sugli esseri umani: da una parte si credeva che fossero mortali e dannose per gli uomini – ricordate Ulisse, vero? –, dall’altra si credeva fossero consolatrici davanti alla morte degli stessi, in grado quindi di accoglierli nel migliore dei modi nel regno dei morti. Comunque la loro natura non era volutamente crudele ma era tutta colpa del loro destino e di coloro che le aveva trasformate in incantatrici mortali.
« Tu arriverai, prima, dalle Sirene, che tutti
gli uomini incantano, chi arriva da loro.
A colui che ignaro s’accosta e ascolta la voce
delle Sirene, mai più la moglie e i figli bambini
gli sono vicini, felici che a casa è tornato,
ma le Sirene lo incantano con limpido canto,
adagiate sul prato: intorno è un mucchio di ossa
di uomini putridi, con la pelle che raggrinza »(Omero. Odissea. Traduzione di Giuseppe Aurelio Primiera)
LE SIRENE NEL FOLCLORE
Non del tutto diverse dalle sirene classiche, con cui condividono il nome, sono quelle legate al folclore delle varie culture mondiali. Come nel dipinto qui accanto, venivano rappresentate dal bellissimo aspetto e con una lunga coda di pesce intente come sempre ad attirare i marinai con la loro voce melodiosa. Anche in questo caso avevano una duplice natura: a volte venivano associate a eventi negativi come tempeste e annegamenti, altre volte erano creature benevoli e gentili che offrivano doni e si innamoravano degli umani. Non si trattava solo di esseri femminili, ma anche maschili, a cui veniva dato il nome di tritone, o sirenetto.
I primi racconti sulle sirene risalgono all’Assiria del 1000 a.C. con la storia di una dea Atargatis che si trasformò in sirena dopo aver ucciso involontariamente l’uomo di cui era innamorata. E simili sono le origini di altre sirene nelle tradizioni mondiali: infatti gli esseri con la coda di pesce erano presenti in moltissime culture dall’antica Macedonia all’Irlanda cattolica con quella che viene definita la “sirena santa”, Li Ban che sacrificò la sua immortalità per ascendere in Paradiso.
Ma come siamo arrivati alla rappresentazione delle sirene della Disney?
Semplice, attraverso una fiaba di Hans Christian Andersen. La fiaba, è facile da immaginarlo, ha sfumature molto più dark del film. La Sirenetta si innamora di un bellissimo principe, che salva da una tempesta, ma lui non la vede e presto viene salvato da altre persone. Sognando una vita diversa dalla sua e umana, si reca dalla Strega del Mare, che le vende una pozione per avere un paio di gambe in cambio della voce. La Sirenetta non perde solo la lingua, perché camminare sulle gambe le provoca un dolore immenso. Il patto, però, non finisce semplicemente così: se riuscirà a conquistare il suo principe, la sirena otterrà un’anima, ma se non ci riuscirà morirà il giorno delle nozze dell’uomo di crepacuore. La sirena accetta, ma tra lei e il principe non scatta il vero amore. Lui subito dopo trova un’altra donna da sposare, così che le sorelle della Sirenetta cercano di salvarla con un nuovo patto con la Strega del Mare che prevede l’uccisione del principe. La Sirenetta rifiuta e decide di morire, ma anziché scomparire come spuma di mare viene trasformata per la sua buona azione in un essere dell’aria, invisibile, che potrà con le buone azioni degli altri ottenere un’anima e arrivare in Paradiso.
Decisamente una storia ben diversa a quella che tutti conosciamo grazie al celebre film animato della Disney.
LE SIRENE IN OSSA E CORALLO
Come sono allora le sirene nel libro “Ossa e Corallo” di Tiffany Daune?
Sono più simili alla tradizione greca o comunque a quella che le vede come esseri cattivi, pronti a sfoderare gli artigli e uccidere. Il loro è più un destino crudele determinato dall’essere malvagio che è il grande cattivo della storia. È per Asair che sono così assetate di sangue e tra i vari inseguimenti in mare scopriamo che non tutte le sirene sono così malvagie. Ci sono infatti ibridi, metà umani e metà sirene, che vogliono cambiare le cose e distruggere una volta del tutto il potere che Asair ha su di loro e sui mondi che fanno parte dell’universo in cui vive Halen. La nostra protagonista stessa scoprirà che significa essere una sirena e quanto è importante per lei salvare tutti, compresi gli umani.
Non vi resta che leggere il libro per scoprire di più sulla loro origine e sul motivo per cui sono così cattive.
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Complimenti, perché l’approfondimento sulle origini delle sirene è stato veramente bello e interessante! Personalmente preferisco la versione del “mondo greco”. Nel folklore, in particolare nel mondo “Fae”,(tipo le merrow) trovo che siano ugualmente intriganti!
Uh grazie! 🙂
Devo dire che il fascino delle sirene è innegabile, anche se quelle del mondo greco, soprattutto per interesse dovuto ai miei studi, mi sono sempre piaciute di più!
Sono contenta che ultimamente stanno uscendo un po’ di libri con protagoniste le sirene 🙂 è una di quelle creature che mi affascino maggiormente