Siamo quasi alla fine di questa bellissima esperienza, la quarta settimana del #PPDivRA (mio e di Anncleire di Please Another Book) parte infatti oggi e mancano soltanto gli ultimi capitoli nove capitoli. Questa settimana sono stata molto meno presente del solito, ma mi rifarò con il “gran” finale di questo Read Along molto speciale e che ricorderò sicuramente a lungo. E se i ringraziamenti li rimando al prossimo post, vi trattengo ancora un po’ con il riepilogo dei precedenti approfondimenti:
– Approfondimento #1: Divergent + Abneganti & Pacifici
– Approfondimento #2: Candidi & Eruditi
Questo terzo approfondimento è dedicato alla fazione degli Intrepidi e ai due protagonisti della saga, Tris e Four.
“Decine di anni fa i nostri antenati capirono che le guerre non erano dovute a ideologie politiche, fedi religiose, divisioni di razza o nazionalismi. Scoprirono che l’origine stava nella natura dell’uomo, nella sua inclinazione al male, in qualunque sua forma. Così si divisero in fazioni, per cercare di sradicare quei comportamenti che pensavano fossero la causa del disordine del mondo. Quelli che davano la colpa all’aggressività fondarono la fazione dei Pacifici. Quelli che incolparono l’ignoranza divennero gli Eruditi. Quelli che accusavano l’ipocrisia si chiamarono Candidi. Quelli che condannavano l’egoismo formarono gli Abneganti. E quelli che incolpavano la codardia diventarono gli Intrepidi.”
Intrepidi
DAUNTLESS: 1. Fearless, undaunted, and brave.
2. Courageously resolute, especially in the face of danger or difficulty; not discouraged.
Dal manifesto: “Crediamo che la vigliaccheria sia responsabile delle ingiustizie del mondo. Crediamo che la pace si conquisti a fatica, che a volte è necessario lottare per la pace. […]
Noi crediamo negli atti di coraggio ordinari, nel coraggio che spinge una persona a ergersi in difesa di un’altra.”
Come per gli Abneganti, è lo sguardo dall’interno di Tris a farci conoscere pian piano la fazione che ha scelto. Sebbene nel caso della sua fazione d’origine tutto ciò che osservava era dettato da una profonda conoscenza di ciò che la circondava, per osservare gli Intrepidi può fare affidamento solo sui suoi occhi e la sua intelligenza.
“Dovrebbero sconcertarmi. Dovrei domandarmi che cosa abbia a che fare il coraggio, la virtù che li contraddistingue, con un anello di metallo infilato nel naso. Invece i miei occhi ne sono calamitati, li seguono ovunque vadano.”
“Teppisti” li chiama suo padre, eppure lei è affascinata da ciò che vede, anche se non sa spiegarsi davvero il perché. Di certo gli Intrepidi rappresentano tutto ciò che gli Abneganti non possono essere: egoisti, compiaciuti di sé, consci della loro individualità e del loro potere. E probabilmente per Beatrice (e per Tobias) non sono altro che una via di fuga, una scelta per tagliare con il suo passato. La sua scelta, però, non sarà mai davvero un rifiuto verso ciò che è stato e la sua famiglia, ma piuttosto un inizio della sua indipendenza verso l’età adulta. Con quella decisione dimostra anche di non dover sottostare alle regole.
Il percorso che Beatrice intraprende all’interno di questa fazione è profondo e difficile ed inizia con la reinvenzione della sua identità, perché la vecchia se stessa è ben diversa dalla Tris della fine del libro.
Vedo l’iniziazione degli Intrepidi più come una riprogrammazione: per entrare nella fazione, infatti, è necessario diventare uno di loro, o almeno essere il più possibile simili a loro. E, proprio perché si tratta di un nuovo modo di pensiero a cui tutti devono fare riferimento, le prime “prove” sono delle vere e proprie sfide di iniziazione. Saltare su (e da) un treno in corsa e saltare nel vuoto sono due atti che richiedono totale dedizione, ma anche un abbandono degli schemi mentali che gli iniziati portano con sé. Il fatto, poi, che il primo a saltare venga ricordato non è altro che un modo per sottolineare quanto per gli Intrepidi (e più in generale per le fazioni) sia più importante l’adesione ai dettami e le regole guida piuttosto che il pensiero del singolo individuo.
Uh, grazie Four!
La sede degli Intrepidi ruota attorno a quello che è decisamente il centro della vita della fazione, il Pozzo. Si tratta di una caverna sotterranea nelle cui pareti sono stati ricavati degli antri, che fungono da negozi ed attività ricreative. A fare da tetto a questo antro un palazzo a vetri, da cui filtra la luce. Sul lato destro del Pozzo, troviamo lo strapiombo, delimitato da una semplice ringhiera e che, come dice bene Four, “ci ricorda che c’è una sottile distinzione tra coraggio e idiozia!”.
Tornando all’iniziazione, lo stesso Eric afferma tranquillamente che, alla fine delle varie fasi, alcuni di loro saranno eliminati, perché se gli iniziati hanno scelto gli Intrepidi, “ora tocca a noi scegliere voi”. Il percorso di iniziazione è diventato sempre più difficile negli ultimi anni e prevede tre fasi distinte.
La prima fase consiste nella preparazione fisica: utilizzo delle pistole, lancio di coltelli, lotte tra gli iniziati. D’altronde il compito primario degli Intrepidi è di difendere la città dagli attacchi esterni, di chi, però, non è dato saperlo. Terminata la prima fase, quattro candidati tornano a casa e si accede a quella successiva, ossia quella prevalentemente emotiva. La seconda fase (e anche la terza fase) prevede il confronto con le proprie paure, una alla volta, gli iniziati impararono così a controllarle per poter sconfiggerle. Per buona parte del libro il tema centrale è la paura ed è ovvio ricollegarla al clima in cui la Roth ha scritto il libro. Stava studiando il trattamento delle fobie e lavorava sulle sue stesse ansie (non ha mai negato di essere una persona parecchio ansiosa). Come dice lei, “stavo imparando la teoria di esposizione: un malato di fobia è esposto allo stimolo che provoca la risposta di paura fino a quando non impara a farne un uso sano”.
Durante questa seconda fase diviene chiara la divergenza di Tris, ma scopriamo anche le paure di Four e il perché del suo nome. Terminata questa fase, si passa allo scenario della paura, ossia l’insieme condensato delle paure del singolo individuo e la loro risoluzione nel minor tempo possibile.
Il coraggio è quindi il valore che ogni Intrepido deve dimostrare ogni giorno affrontando paure e sfidando la morte. Per sopravvivere all’interno di questa fazione è necessario saper combattere ed usare le armi, ma anche avere una mente lucida e controllata. Molto spesso viene sottolineato che non vi siano uomini anziani in questa fazione. Inutile dire che, dopo aver perso le qualità fisiche necessarie per vivere all’interno degli Intrepidi, viene posta loro la scelta di uccidersi o diventare degli Esclusi. La stessa morte viene celebrata subito, non tanto attraverso cerimonie, ma come una vera e propria festa dove viene esaltato il defunto e si bevono fiumi di alcol.
Gli Intrepidi vestono sempre di nero. Le donne indossano pantaloni attillati, calze, vestiti stretti e stivali neri o scarpe. Gli uomini indossano pantaloni neri e camicie molto attillate. Si tatuano il corpo (e di solito i tatuaggi hanno significati particolari legati alla persona) e hanno numerosi piercing. Inoltre è possibile truccarsi e tingersi i capelli nei colori più insoliti.
Nonostante il loro atteggiamenti da veri e propri guerrieri, i loro rapporti con le altre fazioni sono piuttosto neutrali (anche se possiamo ricordare la discussione avuta con gli Abneganti riguardo la protezione della città). Solitamente si mantengono distanti dalle faide degli altri e, al tempo stesso, si dimostrano buoni alleati per le loro doti fisiche e perché allenati nell’arte della guerra.
Raramente membri degli Intrepidi passano in altre fazioni (ma sappiamo anche che è possibile) e allo stesso modo è raro che vi sia un passaggio da Abneganti ad Intrepidi (Four e Tris fanno eccezione). Molto più spesso capita che vi siano dei trasfazione provenienti dai Candidi o dagli Eruditi.
Dalle parole di Veronica: “Sono queste due definizioni (intrepidi e impavido) che ho trovato così affascinanti. Essere senza paura e di essere impavido sono due cose diverse. E i personaggi in Divergent fanno i conti con questa distinzione.”
Ma ancora: [Questo è] ciò che un Intrepido (si sa, la fazione dei coraggiosi) recita ogni giorno, se recita qualcosa: “Non devo temere. La paura è il killer della mente. La paura è la piccola morte che porta all’annientamento totale. Dovrò affrontare la mia paura. Le permetterò di passare sopra di me e attraverso di me. E quando sarà passata accenderò l’occhio interiore per vedere il suo percorso. Dove la paura è passata non ci sarà nulla. Solo io rimarrò” (cit. di Dune di Frank Herbert).
Tra i membri di questa fazione per nascita ricordiamo: Gabe, James Tucker, Lauren, Lynn, Marlene, Natalie Prior, Rita, Shauna, Uriah, and Zeke.
Per scelta, invece: Al, Beatrice Prior (Tris), Christina, Drew, Edward, Eric, Georgie, Max, Molly Atwood, Myra, Peter, Tobias (Four), Tori, Will.
Beatrice/Tris
Parlo spesso di Beatrice e, ormai, sappiamo quasi tutto di lei.
Figlia di Andrew e Natalie Prior, è cresciuta nella fazione degli Abneganti, senza però aver mai aderito ai dettami della stessa. Ha un fratello, Caleb, di pochi mesi più grande di lei, che ha scelto la fazione degli Eruditi.
La sua faccia è lunga e stretta, suoi occhi azzurri sono grandi e tondi e il suo naso lungo e sottile. Non crede di essere bellissima e pensa di avere gli occhi troppo grandi, quasi da bambina. I suoi capelli sono biondi, spesso raccolti secondo l’uso degli Abneganti. Con il passaggio negli Intrepidi scopre la sua femminilità, grazie anche all’aiuto dell’amica Christina. Possiede tre tatuaggi: una serie di tre corvi, uno per ogni membro della sua famiglia, nella clavicola; il simbolo degli Intrepidi sulla spalla sinistra; il simbolo degli Abneganti sulla spalla destra.
In alcune interviste la Roth ha sottolineato il fatto che Tris sia completamente diversa da lei, non solo caratterialmente ma anche fisicamente (Beatrice è minuta mentre la Roth è altissima). Scrivere di Tris ha aiutato molto Veronica, anche a conoscere se stessa. Quando era una teenager, Veronica voleva “essere come Tris. Credo che sia stato il tipo di atteggiamento che ho proiettato. Lei è un po’ dura, non particolarmente bella, non lascia che la gente le metta i piedi di sopra. Credo di aver davvero desiderato di essere come lei”.
Four/Tobias
Considero Four come il secondo protagonista di questa serie, anche per via della sua continua presenza nella “scena”. Lo incontriamo per la prima volta dopo il salto di Tris e da lì in poi inizia il dubbio sulla sua reale identità.
“Lui è il ragazzo a cui appartiene la mano che ho afferrato. Ha il labbro superiore sottile e quello inferiore pieno. I suoi occhi sono così infossati che le ciglia toccano la pelle sotto le sopracciglia; sono blu scuro, un colore di sogno, di sonno e di attesa.”
La sua voce è profonda, molto bassa e rilassante, e i suoi modi sono tranquilli, quasi intimidatori. I suoi capelli vengono descritti come scuri, ma, come ha detto la stessa autrice, non viene mai precisato il loro colore lungo tutto il libro di Divergent (che per la cronaca è castano scuro).
Ha una personalità forte, è padrone di sè, ma come tutte le persone nasconde anche lui numerose paure. Proprio in base al suo scenario della paura, è stato soprannominato Quattro, ossia il numero esatto delle sue paure. Volendole elencare, esse sono: l’altezza, la claustrofobia, uccidere una persona (in particolare una donna: forse sua madre?) ed essere picchiato da Marcus, suo padre.
Il suo tatuaggio è molto complesso e raffigura i simboli di tutte le fazioni, proprio perché Tobias non vuole dover scegliere tra una qualità e l’altra, ma vorrebbe possederle tutte nello stesso momento senza che una di esse abbia il sopravvento sull’altra.
Un lavoro da sogno! xD
Sulla sua relazione con Tris, Veronica ha detto: “E’ iniziato tutto da ciò che ero interessata ad esplorare nella loro relazione, che era appunto uno straordinario rispetto verso l’altro. C’è un posto per le relazioni romantiche disastrate nel genere YA, non penso siano una cosa cattiva, ma volevo che questa fosse la migliore, più stabile relazione che lei (Tris) potesse avere. Non perché lei avesse bisogno di lui, o perché non potevano vivere l’uno senza l’altro. Ma perché questa relazione è quasi come una bella e stabile amicizia. Ed è anche romantica. Ma soprattutto perché, alla fine del giorno, sono sempre lì pronti ad aiutarsi tra di loro. E’ stato molto interessante per me e molto divertente far crescere ed espandere questa relazione mano a mano che andava avanti. Sono due persone imperfette, e mettendo insieme due persone imperfette, sicuramente finirai per avere dei problemi qualche volta. E’ stato interessante da parte mia immaginarli e continuare a trovare momenti di tensione da esplorare, per rendere la relazione interessante, mentre la serie andava avanti. E’ stata una gran bella sfida ed è stato gratificante per me come scrittrice.”
E dato che ci stiamo avvicinando all’uscita del film, trovo interessante anche aggiungere l’opinione di Shailene, l’interprete di Tris, sulla relazione tra Tris e Four.
E dato che siamo in tema (adoro queste gif!), la scorsa settimana vi avevo lasciati con un quesito: quante volte viene citata la torta (deliziosa) degli Intrepidi?
La torta al cioccolato degli Intrepidi viene nominata ben quattro volte!
“Probabilmente Peter organizzerebbe una festa se smettessi di respirare.”
“Be’” scherza lui “ci andrei solo se ci fosse la torta.”
Purtroppo la torta non apparirà nel film (come già segnalato da tantissime blogger americane), ma era impossibile non citarla qui negli approfondimenti. Molti hanno speculato sul numero, ma la Roth non ha mai detto niente a riguardo di questa strana coincidenza tra il numero e la persona di Tobias/Four.
Il quesito per la prossima settimana è ancora più semplice: nel libro Tobias/Four ha 18 anni, due in più di Tris, ma nel film quanti anni ha?
Piccolo indizio: è più grande, anche a causa della differenza d’età con il suo interprete, Theo James.
Mi raccomando non dimenticate di vedere il riepilogo di questa settimana nel blog della mia collega fantastica Anncleire, ovviamente su Please Another Book.
P.s. Le immagini (tranne quella del banner del RA) e le gif non sono state realizzate da me, le ho trovate tutte attraverso tumblr e in particolare sul blog di Dievrgent.