Ho scelto di leggere “The 100” per la sua trama accattivante e anche perché ormai sono una fan dell’omonima serie televisiva della CW, che ha ispirato e che si trova già alla sua seconda stagione.
A fine lettura devo ammettere che è una delle poche occasioni in cui penso che la trasposizione sullo schermo valga molto più del libro. Ma partiamo dall’inizio…
I decide to read “The 100” for its captivating plot and also because I’m a fan of the CW homonymous television series, which has been inspired by the book and it is already in its second season.
After reading it, I have to admit that this is one of the few case in which I think the screen trasposition is better than the book. But, let’s start from the beginning…
(The Hundred #1)
Author: Kass Morgan
Language: English
Genre: YA, Science fiction, Romance
2015 Book Challenge: A book with a number in the title.
“In the future, humans live in city-like spaceships orbiting far above Earth’s toxic atmosphere. No one knows when, or even if, the long-abandoned planet will be habitable again. But faced with dwindling resources and a growing populace, government leaders know they must reclaim their homeland… before it’s too late.
Now, one hundred juvenile delinquents are being sent on a high-stakes mission to recolonize Earth. After a brutal crash landing, the teens arrive on a savagely beautiful planet they’ve only seen from space. Confronting the dangers of this rugged new world, they struggle to form a tentative community. But they’re haunted by their past and uncertain about the future. To survive, they must learn to trust – and even love – again.”
In Italiano
“Nel futuro, gli umani vivono in città-astronavi orbitanti molto al di sopra dell’atmosfera tossica della Terra. Nessuno sa quando, o se, il pianeta a lungo abbandonato sarà abitabile di nuovo. Ma di fronte alle risorse in diminuzione e ad una popolazione in crescita, i capi di governo sanno che devono reclamare la loro patria… prima che sia troppo tardi.
Ora, un centinaio di giovani delinquenti sono stati inviati in una missione dall’alta posta in gioco per ricolonizzare la Terra. Dopo un brutale atterraggio di fortuna, i ragazzi arrivano su un bel pianeta selvaggio che hanno visto solo dallo spazio. Affrontando i pericoli di questo nuovo aspro mondo, lottano per formare una comunità provvisoria. Ma sono ossessionati dal loro passato e incerti sul futuro. Per sopravvivere, devono imparare a fidarsi – e anche amare – di nuovo.”
”The door slid open, and Clarke knew it was time to die.”
Narrato da quattro punti di vista diversi e con numerosi flashback, “The 100” segue le vicende di Clarke, Bellamy, Wells e Glass dal momento della imminente partenza dei cento giovani delinquenti ad alcuni giorni dopo l’atterraggio. Ognuno di loro, così come gli altri 97, nasconde un terribile segreto e tutti hanno compiuto atti che vanno contro il sistema in cui vivevano.
Nel futuro di “The 100” gli umani vivono in grandi città-stazioni orbitanti sopra la Terra e sono divisi in varie zone, che rappresentano quasi delle caste, come Phoenix e Walden. La divisione non è solo fisica ma riguarda anche le regole a cui sono soggetti gli abitanti. Mentre i giovani di Phoenix hanno numerose possibilità di carriera, quelli Walden sono costretti a scegliere tra poche professioni o addirittura seguire la strada dei genitori.
La partenza dei cento e i problemi sempre crescenti cambieranno tutto e per la prima volta gli umani torneranno a “casa”: ma la Terra sarà pronta ad accoglierli o mostrerà ancora delle minacce per loro?
Anche se l’idea di base rimane quella e i nomi in molti casi sono uguali, ho trovato i personaggi molto diversi, in senso negativo, rispetto a quelli della serie. Di certo me lo aspettavo, però sono rimasta quasi delusa dai cambiamenti. Clarke è una studentessa di medicina che ha perso entrambi i genitori e che aspetta il diciottesimo compleanno nella speranza che la sua condanna sia perdonata dal Cancelliere. Dimenticatevi la Clarke badass della serie perché qui, nonostante qualche breve momento in cui si dimostra più forte, si comporta per lo più da ragazzina.
Bellamy ha mantenuto alcune caratteristiche fondamentali, adora la sorella e farebbe di tutto per lei, ma nel libro è più spiritoso e non ha alcun potere sui 100. Con Clarke la chimica è molto più forte sin dall’inizio e ci sono dei momenti Bellarke che sarei felice di rivedere nella serie tv.
Il triangolo amoroso si chiude con Wells, figlio del Cancelliere e ex-fidanzato di Clarke. Non ero una grande fan di Wells neanche nella serie – in fondo sono anche #TeamClarke – ma qui è davvero odioso. Ogni azione che compie, sebbene “giustificata” dal suo amore per Clarke, è distruttiva e il suo più grande segreto, ossia il motivo per cui è finito tra i delinquenti, è ingiustificabile persino per un innamorato. Il suo POV mi ha parecchio rallentata e non mi è piaciuto.
Fuori dal trio, invece, è Glass, la migliore amica di Wells e una socialite di Phoenix. All’inizio trovavo Glass abbastanza inutile come narratrice, d’altronde il suo unico apporto è una descrizione di ciò che avviene nella stazione orbitante. Verso metà stavo quasi per accettarla, anche se con molta difficoltà. Alla fine del libro ho capito che anche lei, come Wells, poteva essere evitata.
I quattro POV, insomma, sono stati una delusione. Idealmente ne avrei preferiti di meno, anche per aumentare l’azione, mentre l’autrice ha scelto invece di inserire più flashback, che in generale non mi sono dispiaciuti e davano quel tocco in più per interpretare le azioni e i pensieri dei personaggi.
Il worldbuilding è stato meno curato di quanto volessi. Mi è piaciuta molto l’idea di base, ma tutto rimane come sospeso, senza troppe spiegazioni su cosa sia successo nei trecento anni precedenti o anche descrizioni più accurate. Vengono accennate molte cose, ma poi tutto si concentra piuttosto nelle relazioni tra i personaggi, che a volte si comportano anche in maniera contraddittoria. Quello che più mi ha lasciata basita è che tutti pensassero più all’amore che a qualsiasi altra cosa. Per esempio, il pensiero tipico di Wells è “devo riconquistare Clarke” piuttosto che “siamo soli sulla Terra senza aiuto o medicinali e nessuno di noi cento sa cacciare tranne Bellamy”. Insomma posso capire che si tratti di adolescenti, ma davvero andrebbero svegliati e, in vista degli altri libri, spero che il finale possa farlo.
E proprio sul finale arriva quel tocco di avventura che mi aspettavo dal libro – parliamo pur sempre di un potenziale romanzo di “sopravvivenza” – e che manca per gran parte del romanzo.
Arrivata in fondo alla recensione, mi rendo conto di aver scritto più giudizi negativi che positivi. Il romanzo non mi è dispiaciuto – credo forse perché sto amando la serie e il risvolto che sta prendendo – però secondo me ci sono molte cose che lo avrebbero reso migliore, a partire proprio dalle scelte fatte nel telefilm. Mi è piaciuto leggere di Bellamy, sia il suo POV che i flashback, e anche di Clarke. Per questo e per l’idea di base, molto originale, ho deciso di dare un mezzo voto in più di quello che avrei dato, ma questa lettura mi ha lasciata con l’amaro in bocca.
Consiglio “The 100” ai fans della serie, soprattutto quelli della coppia Bellarke, per scoprire un’idea diversa e al tempo stesso simile a quella che apprezzano in tv.
Voto:
”The door slid open, and Clarke knew it was time to die.”
Narrated by four different points of view and with many flashbacks, “The 100” follows the story of Clarke, Bellamy, Wells and Glass since the imminent departure of the hundred young delinquents to a few days after landing. Each of them, as well as 97 others, hides a terrible secret and all have committed acts that go against the system in which they lived.
In the future of “The 100” humans live in large cities-stations orbiting above Earth and are divided into several areas, representing nearly castes, like Phoenix and Walden. The division is not only physical but also concerns the rules to which inhabitants are subject. While the young people of Phoenix have many career options, those Walden are forced to choose between a few professions or even follow the path of their parents.
The departure of the hundred and increasing problems will change everything and for the first time humans will return to “home”: will the Earth be ready to welcome them or will it still be a threat for them?
Even though the basic idea remains that and, in many cases, the names are the same, I found that the characters are very different, in a negative sense, than those of the series. Of course I expected, but I was almost disappointed by the changes. Clarke is a medical student who lost both parents and she is waiting for the eighteenth birthday in the hope that her sentence will be forgiven by the Chancellor. Forget the Clarke badass of the series because here, despite some brief moment in which she seems stronger, she behaves mostly as a very young girl.
Bellamy has kept some key features, he loves his sister and would do anything for her, but in the book is more funny and has no power over the 100. With Clarke chemistry is much stronger from the beginning and there are Bellarke moments that I would be happy to see in the TV series.
The love triangle ends with Wells, son of the Chancellor and ex-boyfriend of Clarke. I was not a big fan of Wells even in the series – after all I am also #TeamClarke – but here he is really hateful. Every action he does, although “justified” by his love for Clarke, is destructive and his biggest secret, ie why he is between criminals, is inexcusable even for a lover. His POV was quite slow and I did not like it.
Out of the trio is Glass, the best friend of Wells and a socialite of Phoenix. At first I found Glass pretty useless as narrator, indeed her only contribution is a description of what happens in the space station. Towards half I was about to accept her, albeit with great difficulty. At the end of the book I realized that she, like Wells, could be avoided.
The four POV, in short, were a disappointment. Ideally I would have preferred less, also to increase the action, while the author has chosen instead to insert more flashbacks, that in general was not disappointed for me and gave that extra touch to interpret the actions and thoughts of the characters.
The worldbuilding was cared less than I wanted. I really liked the basic idea, but everything remains as suspended, without too much explanation of what happened in the three hundred years, or even more accurate descriptions. Many things are mentioned, but then everything is concentrated rather in the relationships between the characters, who sometimes behave in a contradictory manner. What left me appalled is that everyone thought love more than anything else. For example, the typical thought of Wells is “I have to regain Clarke” rather than “we are alone on Earth without help or medicines and none of us knows how to hunt except Bellamy.” I can understand that they are teenagers, but they really should wake up and, in view of the other books, I hope the final can do it.
And just on the end comes that touch of adventure that I expected from the book – we still talk of a potential “survival” novel – and that is missing for much of the novel.
Arrived at the bottom of the review, I realize that I have written more negative opinions than positive ones. Actually I liked the novel a bit – I think maybe because I’m loving the series and the direction that is taking – but I think there are many things that would make it better, starting right from the choices made in the show. I enjoyed reading of Bellamy, both his POV than the flashbacks, and even Clarke. For this and the basic idea, very original, I decided to give a half more votes than the one I would have given, but this reading left me disappointed.
I recommend “The 100” to fans of the series, especially those of Bellarke, in order to discover a different idea and, at the same time, similar to the one they enjoyed on TV.
Rating: