Cover Lovers, che poi per noi è un motto di vita, un “Carpe Diem” letterario si potrebbe dire. So che è brutto giudicare un libro dalla sua copertina, ma molte volte è la copertina a calamitare l’attenzione di una lettrice accanita come me (o Anncleire), rispetto alla trama che posso anche saltare a piè pari. Ho scoperto libri favolosi e anche pessimi facendomi guidare dalla loro copertina, ma sono pur sempre esperienza da fare (e poi il marketing si sa, punta a quello, attirare il lettore, mettendo della bella merce in mostra).
Ma non parleremo solo delle copertine più belle, bensì di quelle che ci hanno fregate nell’ultima settimana. Quelle per cui siamo finite iscritte a Blog Tour dalle date impossibili, o ci siamo vendute l’anima pur di averle approvate su NetGalley, o semplicemente abbiamo deciso di acquistare accatastando i relativi libri nella pila “da leggere”.
— Cit. dal post della prima settimana, che trovate qui!
La rubrica è stata ideata da me e dalla mia collega super fantastica Anncleire di Please Another Book. E dato che oggi fa il compleanno, tanti tanti auguri my dear!
Diciamocelo, ultimamente me la sono presa comoda con il blog, vuoi un po’ per il terribile book hangover dopo An Ember in the Ashes (di cui vi parlerò spero domani), vuoi per l’insana voglia di scrivere che mi ha divorata. Dopo più di diecimila parole di un nuovo progetto, quindi mi stacco un attimo dal mio mondo immaginario e torno a parlarvi di quello degli altri.
Il libro di oggi è fresco fresco di aggiunta in TBR e un’uscita italiana di Giugno (grazie Sperling & Kupfer per aver lasciato anche la copertina e il titolo originale!) che mi interessa moltissimo. L’ho scoperto grazie a quell’altra fantastica blogger che è Erika di Wonderful Monster, blog assolutamente da seguire.
I tre indizi di oggi? Fantascienza, adolescenti e virus.
Non so se l’avevo mai detto nei precedenti Cover Lovers ma mi piacciono molto le copertine con i font che occupano gran parte della pagina. Questa non fa eccezione con i suoi toni dark e l’effetto metallico della scritta principale. Il titolo del romanzo ovviamente cattura l’attenzione, ma trovo molto affascinanti anche i personaggi in ombra, quasi silhouette, sopra l’edificio sullo sfondo. Altri dettagli come la città post-apocalittica che si intravede e le nuvole rosse mi sono piaciuti e di certo rendono questa copertina intrigante.
Di cosa parla “The Young World” di Chris Weitz?
“Il mondo che conosci è finito. Da oggi non conta chi sei stato, ma solo chi saprai essere.
Sono bastati due mesi perché un misterioso virus decimasse la popolazione di tutto il mondo: uomini, donne, bambini. Solo gli adolescenti sono stati risparmiati.
In questa nuova società senza regole, dove ogni ordine sociale è scomparso, i giovani sopravvissuti si sono organizzati in tribù e hanno imparato, a modo loro, a farsi strada in una realtà sempre più ostile. New York è ormai una città fantasma e la violenza regna sovrana. Ma a Washington Square, il giovane Jeff è riuscito a ricostruirsi una vita, seppur precaria, insieme al fratello maggiore Wash e Donna, la ragazza di cui è segretamente innamorato. Quando però, raggiunti i diciotto anni, Wash viene colpito dal virus e muore, Jeff decide di avventurarsi nella città insieme ai suoi amici. Perché qualcosa gli dice che là fuori c’è un modo per far tornare tutto come prima e salvare l’umanità…”
Siamo davanti ad un post-apocalittico in piena regola in cui solo gli adolescenti si salvano da un terribile virus mortale. C’è anche spazio per la romance, d’altronde siamo in un libro con protagonisti YA e c’è ovviamente il mistero delle origini e della cura del virus. La trama mi ispira molto, certo, per battere un tema come quello dei virus e del mondo post-apocalittico deve sapersi distaccare dal resto dei libri/film/serie tv che trattano questo tema.
L’autore lo conosco più per i suoi lavori cinematografici che come scrittore. Il film della Bussola D’Oro, di cui era regista, era assolutamente fantastico (certo, non bello quanto il libro, uno dei miei preferiti in assoluto, ma visivamente molto d’impatto), quindi speriamo non sia un ottimo regista e un pessimo scrittore.
E voi? Vi siete fatti ‘fregare’ da una copertina questa settimana?
Aspetto i vostri commenti e magari qualche consiglio su copertine e bei libri che ancora non ho scovato. E mi raccomando non dimenticate di visitare il blog della mia carissima Anncleire con le copertine che l’hanno colpita di più.