ragazzi, benvenuti
in quest’ultima tappa del #IDDFBlogTour, Il Dominio del Fuoco Blog Tour!
prima cosa,
permettetemi di ringraziarvi da parte di tutte le mie colleghe per
aver partecipato, letto e condiviso questa bellissima esperienza con
noi. Noi ci siamo sicuramente divertite e speriamo che sia stato lo stesso anche per voi.
Anncleire di Please Another Book per averci riunite per parlare di
uno dei libri che più
ho
amato questo anno e forse uno dei miei preferiti in assoluto dell’ultimo periodo. E se
siete curiosi di sapere che ne penso, trovate la mia recensione completa qui.
prima di parlarvi del romanzo, ecco un riepilogo delle tappe delle
mie splendide colleghe:
OTTOBRE: Presentazione del Blog Tour, del libro e del giveaway su
Please Another Book (la sua recensione)
OTTOBRE: Intervista a Sabaa Tahir su Bookish Advisor (la sua recensione)
OTTOBRE: Playlist sul blog Wonderful Monster
OTTOBRE: Le ambientazioni su Lily’s Bookmark (la sua recensione)
OTTOBRE: Ispirazione e futuro della serie, qui,
su Petrichor (la mia recensione)
questa ultima tappa vi parlerò delle
curiosità legate
alla nascita del libro di Sabaa Tahir e anche
di quello che ci aspetta in futuro, perché la
serie non si conclude con questo fantastico romanzo.
è nato
il romanzo e il suo WORLD BUILDING
Un photoset che ho realizzato ispirata al libro |
Come
avrete ormai capito dalle precedenti tappe, “Il Dominio del Fuoco” riprende il mondo romano, con la sua violenza e brutalità,
reinterpretando anche eventi più
moderni
e antichi in una cornice fantasy ben costruita e delineata. Credo che
il punto di forza maggiore di questo romanzo sia proprio il suo World
Building, che ha richiesto ben più
di
sei anni di lavoro, ricerche e interviste.
se il romanzo è in
parte ispirato all’infanzia dell’autrice passata nel deserto Mojave e
in isolamento, è
stato
anche il suo lavoro come editor delle notizie internazionali del Washington Post l’ha portata ad immaginare questo mondo terribile scosso dalla guerra.
comprendere meglio questo lungo processo e cosa più l’ha
ispirata e aiutata ad arrivare al romanzo che abbiamo tra le mani, vi
lascio alle parole di Sabaa Tahir. [Fonte: qui]
Quando
mi è venuta
l’idea de “Il dominio del fuoco”, nel 2007, ero molto emozionata. E
molto nervosa. Sapevo di avere tra le mani qualcosa che avrebbe
potuto essere bella e selvaggia e oscura, se solo l’avessi saputa
realizzare bene. […]. Scriverlo ha richiesto 6 anni. La storia si è rivelata
a me lentamente, perché non
stavo scrivendo un libro, stavo costruendo un mondo ed è sempre
stato molto importante per me che questo mondo fosse autentico e
vero.
Ciò significava
ricerca. Una delle prime cose che ho studiato erano i nomi. Volevo
conferire ai nomi un significato più profondo,
perché credo
che i nomi abbiano un potere. […] Ho usato nomi di ispirazione
romana per il gruppo di Marziali, nomi ispirati agli Hindi per i
Dotti, quelli di ispirazione araba per le tribù e
nomi ispirati all’Africa occidentale per i Marinai. Il nome di ogni
personaggio ha un significato più profondo.
Nessuno di loro è casuale.
I
nomi erano solo una piccola parte delle ricerche che ho fatto per il
romanzo. Anche se il libro si svolge in un mondo fantastico, quel
mondo ancora aveva bisogno di regole coerenti. Per ispirarmi, ho
guardato alla storia. Sono sempre stata affascinata dalla Roma antica
dell’era Giulio-Claudia. Ho studiato architettura, abbigliamento,
armi e conquiste militari di quel momento storico. Ho basato il
sistema di stratificazione sociale dell’Impero Marziale su quello
della Roma antica.
Quando
si trattò di
Blackcliff, la brutale scuola militare di Ember – ho cercato
informazioni su Sparta. Quando
la gente pensa a Sparta, penso che spesso pensino alla battaglia
delle Termopili, o ai film in cui ragazzi palestrati urlano molto. Ma Sparta era più di
questo. Nell’antichità i
ragazzi spartani entravano nel agoge –
questo brutale sistema di allenamento – all’età di
7 anni, ed erano legati ad esso fino all’età adulta.
Venivano lasciati nella natura selvaggia a badare a se stessi,
affamati, picchiati, opposti gli uni agli altri – venivano uccisi
prima dei 10 anni. Ho usato tutto questo per la creazione di
Blackcliff, e la formazione spietata che due dei miei personaggi,
Elias e Helene, devono sopportare lì.
Elias
e Helene, non sono, naturalmente, gli unici che devono subire la
brutalità.
Nel libro, Laia è
costretta
a diventare una schiava e quindi sapevo che dovevo rendere la sua
esperienza realistica. Non farlo sarebbe stato sbagliato nei
confronti dei giovani lettori, che sapevo avrebbero capito tutto questo, perché
avrebbe
reso il libro meno autentico. Ho letto di schiavitù
nella Roma antica, così
come
qui negli Stati Uniti.
questi anni ha anche intervistato militari e persone addestrate per
comprendere meglio ciò che
si prova in situazioni così
difficili.
Il deserto Mojave dove ha abitato Sabaa |
altre interviste, inoltre, Sabaa ha raccontato che le cinque cose che
l’hanno più
influenzata
sono stati: i suoi genitori, il cui esempio la continua a ispirare; il deserto, dove è cresciuta
e con cui ha una relazione di amore e odio; la musica, che la
accompagna da sempre anche nei momenti più brutti;
la stampa estera straniera, per ricordarsi sempre di come il mondo è davvero;
gli scrittori di colore, perché la
diversità è uno
dei temi che le sta più
a
cuore e influenza moltissimo i suoi lavori, compreso “Il dominio
del Fuoco”.
MAPPE
La mappa in origine |
Un’altra
fantastica curiosità per
coloro che, come me, amano il World Building e le mappe che rendono
completo questo mondo, è il
processo di creazione di tutti questi elementi, spiegato qui da colui
che se ne è occupato. In
questi lunghi anni l’autrice ha avuto il tempo di immaginare
chiaramente il mondo che desiderava, dal deserto tribale ai confini
del nord. Partendo dallo schizzo molto dettagliato della Tahir, Jon
Roberts ha aggiunto dettagli su dettagli, mostrandoci su mappa il mondo che
ancora dobbiamo scoprire.
SERIE
un po’ alla mappa che potete vedere qui sopra, il mondo de “Il
dominio del fuoco” è decisamente ancora
tutto da scoprire, dato che ne abbiamo visto appena uno scorcio.
ad avere un sequel, su cui l’autrice sta già lavorando,
il libro diventerà un
film, visto che la Paramount Pictures ha acquistato i diritti ancor
prima che venisse pubblicato.
Il film, che vede coinvolti gli stessi produttori de “Le
cronache di Narnia”, è già in
produzione e la sceneggiatura sembra essere quasi pronta. Si parla
anche di una data, il 2017, ma ancora neanche questo è certo.
se avete finito già il
libro e vi interessa sapere cosa succederà nel
prossimo, ho deciso di tradurre alcune curiosità e
la trama qui sotto. Ha già un
titolo, A Torch Against The Night,
ma non una data di uscita. Sono sicura che la Casa Editrice Nord
tradurrà anche
questo il prima possibile, quindi non ci resta che aspettare.
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var obj=document.getElementById(obj);
if (obj.style.display == “block”) obj.style.display = “none”;
else obj.style.display = “block”;
}
[SPOILER ALERT] Per vedere la trama e le curiosità del secondo libro, cliccate qui.
GIVEAWAY
E ovviamente, ecco la sorpresa per tutti voi! Avete la possibilità di vincere UNA COPIA CARTACEA de IL DOMINIO DEL FUOCO, basterà seguire le regole qui sotto.
Per partecipare riempite il form e seguite queste regole:
– Dovete essere lettori fissi di tutti i blog;
– Commentare tutte le tappe;
– Condividere su Facebook e/o su Twitter usando gli hashtag #IDDFBlogTour #EmberlingsItalia (Emberlings è il nome del Fandom scelto dai lettori americani, ma noi vogliamo metterci un tocco nostrano).
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Affrettatevi, avete ancora tempo fino a questa domenica. Buona fortuna!