Ciao ragazzi!
(in originale “The Young Elites”)
Autore: Marie Lu
Uscita: 14 Aprile per Newton Compton Editori
Genere: YA, Historical Fantasy, Distopia, Magia.
“Adelina Amouteru è una sopravvissuta. Dieci anni fa il suo Paese è stato colpito da un’epidemia. Sono morti quasi tutti, e i pochi bambini rimasti in vita sono stati marchiati per sempre dalla malattia. I bei capelli corvini di Adelina sono diventati color argento, le sue ciglia bianche, e l’occhio sinistro è sostituito da una brutta cicatrice. Il suo crudele padre la considera un’appestata, una maledizione per la casata degli Amouteru. Ma i sopravvissuti hanno acquisito anche straordinari poteri magici, per questo la popolazione li chiama “Giovane Elite”.
Teren Santoro è al servizio del re, dirige l’Inquisizione: il suo compito è scovare i sopravvissuti della Giovane Elite e annientarli. Lui li considera malvagi, eppure è lo stesso Teren a nascondere grandi ombre nel suo cuore.
Enzo Valenciano fa parte della Compagnia della Spada, un gruppo segreto all’interno della Giovane Elite, nato con il compito di combattere l’Inquisizione. Ma quando incontrerà Adelina, scoprirà che la ragazza possiede poteri che mai nessuno ha avuto prima e cercherà di convincerla a combattere al suo fianco.”
CALENDARIO BLOG TOUR
14 APRILE: Lily’s Bookmark – Recensione in anteprima
16 APRILE: Bookish Advisor – Intervista all’autrice
18 APRILE: Please Another Book – Ambientazione
20 APRILE: Coffee & Books – Personaggi
22 APRILE: Petrichor – Curiosità
24 APRILE: Walks with Gio – Playlist/Estratto
Curiosità
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Non volevo scrivere una storia su una cattiva.
Volevo, originariamente, scrivere sul cammino di un eroe. La prima bozza di The Young Elites parlava di un ragazzo gentile, di buon cuore, completamente banale che veniva introdotto in un gruppo di giovani con superpoteri, e poi combatteva contro un’antagonista di nome Adelina Amouteru. Solo quando il mio agente mi ha avvertita che il mio protagonista era totalmente non interessante, la storia ha preso una svolta. Adelina era chiaramente la più interessante tra tutti i personaggi in quella bozza. E presto è diventato evidente che la soluzione per aggiustare la storia fosse di renderla la protagonista.
Non mentirò, ho comunque esitato. Anche il mio agente ha esitato. […] Sono stata avvertita che se davvero volevo andare avanti con il progetto, allora avrei dovuto prepararmi per delle vendite basse, una violenta reazione, un possibile contraccolpo alla carriera. Tutte preoccupazioni legittime. Forse avrei dovuto attenermi all’opzione più sicura. Forse avrei dovuto riesaminare il mio protagonista dal buon cuore.
Ad un certo punto lungo questo processo, mi sono chiesta perché mi spaventava così tanto scrivere di Adelina. […]
Dopo tutto, i cattivi sono potenti. Questo è quello che ci piace di loro, non è vero? Un cattiva, quindi, è una donna potente.[…]
Così ho capito che questo era quello che mi preoccupava. Adelina è una ragazza che è incredibilmente egoista, che vuole – più di avere degli gli amici o di essere bella o fare la cosa giusta – rimanere in vita. Lei combatte l’odio con l’odio, la paura con la paura, e la rabbia con la rabbia. Non è dolce. Lei non conduce una guerra nobile. Lei non perdona. In realtà, lei non ha alcuna vera ragione per voler prendere il potere a parte questo, beh, lei lo vuole. Adelina è una ragazza che dirà, “ho intenzione di andare a fare questa cosa perché mi fa sentire bene.” Adelina non è pura, e questo la rende fondamentalmente sgradevole.
Ma Adelina è di certo una ventata di novità, rispetto alle eroine che fanno da protagoniste nei romanzi che più amiamo. Una curiosità, che già da sola rende il romanzo unico e diverso.
Eppure, da quella prima bozza in cui Adelina non era altro che la cattiva, molte cose sono cambiate.
Parecchie cose su di lei sono cambiate; nella storia originale, Adelina aveva un buon rapporto con il padre malvagio, ed è diventata volontariamente malvagia, seguendo le sue orme. Aveva anche pochi motivi per essere cattiva, a parte il fatto che è nata con il male dentro di sé. Ho voluto darle ragioni migliori per girare le spalle al mondo, perché se avesse dovuto essere il centro di un libro, aveva bisogno di un po’ di empatia da parte del lettore. Così il passato di Adelina è diventato torturato, e le persone attorno a lei sono diventati i suoi aguzzini. È diventata una persona più arrabbiata, e da quella personalità sono nati i suoi poteri – la capacità di creare illusioni.
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E se, come dice la stessa autrice, scrivere per mesi e mesi di questa ‘cattiva’ è stata una delle parti più difficili della stesura del romanzo, quell’originario protagonista della prima bozza era una versione semplificata di un personaggio non tanto secondario che trovate anche nel libro: Raffaele. Proprio lui è il personaggio preferito dall’autrice, che ama esplorare le motivazioni secondo le quali agisce e si diverte molto a descriverlo, soprattutto perché adora i suoi capelli e non ne fa mistero nelle decine di immagini a lui dedicate su Pinterest. La descrizione dei capelli è talmente un’ossessione per l’autrice che se potesse avere un superpotere sarebbe quello di cambiare il colore dei suoi capelli. O anche diventare invisibile, per potere viaggiare e vedere il mondo sotto un’altra prospettiva.
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Eppure cosa sembra avere ispirato di più l’autrice di origine cinese in questa nuova trilogia che ci terrà con il fiato sospeso? I VIDEO GAMES!
Con un passato da Direttore Artistico in una società di video games, è facile collegare l’ambientazione rinascimentale del romanzo con quella di Assassin’s Creed 2, dove il protagonista Ezio (il nostro Enzo?) è un nobile e un assassino. L’atmosfera dell’immaginaria (o alternativa) terra de “La Battaglia dei Pugnali” è quindi fortemente influenzata da questo gioco, così come alcune scene, che l’autrice immagina in 3D. D’altronde, “i giochi probabilmente influenzeranno tutti i miei futuri lavori in qualche modo”.
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E non dimenticate di seguire l’ultima tappa, nel blog Walks with Gio’!