Credo che, in fondo, non sia un caso il far parte di questo blog tour italiano che la promuove proprio con colei che me l’ha consigliata per prima (la dear e partner in crime, Please Another Book) e mi ha spinta a leggerla tutta d’un fiato. Come potevo dire di no ad una copertina così bella e a una storia diversa dal solito come quella di Juliette?!
Non potrete farlo neanche voi, soprattutto ora che “Shatter Me” torna in Italia grazie alla Rizzoli con una veste grafica fantastica che riprende quella originale. E, inoltre, ci sono buone speranze di veder pubblicati presto tutti i libri della serie scritta da Tahereh Mafi.
Di cosa vi parlerò, in particolare, oggi? Dei trivia e fun fact dei due elementi che caratterizzano sin da subito questo romanzo e la serie di cui fa parte: le copertine e lo stile.
(prima “Scheggie di me”)
Autore: Tahereh Mafi
Genere: YA, Dystopia, Romance, Paranormal
Goodreads
La mia recensione
“Sono 264 giorni che
Juliette, 17 anni, vive segregata in una cella. Non ha contatti con il
mondo esterno e nessuno può avvicinarla perché ha un potere terribile:
se tocca una persona la uccide. L’organizzazione militarizzata che l’ha
rinchiusa la considera un’arma grandiosa, ma per lei non è altro che una
maledizione. Un giorno arriva Adam, a condividere la cella con lei.
Juliette si tiene distante, non vuole fargli del male, ma quando lui la
prende tra le braccia per consolarla, una notte che è in preda agli
incubi, scopre che è immune al tocco di lei. Insieme si danno alla fuga.
Per Juliette è un tentativo di ritrovare se stessa, di smettere i panni
del mostro e fare i conti con il suo dono.”
CALENDARIO BLOG TOUR
6 GIUGNO: Bookish Advisor – Presentazione Autrice
7 GIUGNO: Petrichor – Trivia
8 GIUGNO: Coffee & Books – Approfondimento Juliette
9 GIUGNO: Il castello tra le nuvole – Approfondimento Adam&Warner
10 GIUGNO: Please Another Book – Approfondimento Ambientazione
23 MAGGIO: Sweety Readers – Quiz: Che potere hai?
Una questione di copertine
La prima copertina italiana |
Non dovremmo giudicare un libro dalla sua copertina, eppure, quando il mio occhio cade su certi capolavori grafici, so già che vorrò a tutti i costi quel romanzo tra le mie mani. D’altronde non sarei una #CoverLovers se non lo facessi continuamente!
Eppure, all’inizio, quando la prima edizione americana venne pubblicata nel novembre del 2011 da Harper Teen, la copertina era completamente diversa, così come lo era quando venne pubblicata in Italia per la prima volta con il titolo “Schegge di Me”.
La prima copertina americana |
Nel 2011 non ci avrebbe accolto l’occhio iconico di Juliette che è presente in ogni libro della serie, ma la ragazza che la ‘interpretava’ nel servizio fotografico che la casa editrice aveva fatto realizzare. Forse non bella e simbolica come il suo rifacimento, la copertina, realizzata da Aurora Crowley, aveva richiesto un particolare gioco di luci per riprodurre quella che sembra una scheggiatura. Una tecnica particolarissima per cui la povera modella è rimasta immobile per cinque minuti, mentre l’artista ‘pitturava’ con la luce intorno a lei.
Fonte Google |
La copertina era piaciuta, sin da allora, ma in vista della pubblicazione degli altri libri della serie la casa editrice puntava a qualcosa di più d’effetto, strettamente legato al romanzo di Tahereh Mafi e al significato della storia.
Così ecco arrivato l’occhio. Mai cambiamento di copertine fu più azzeccato!
Pur rimanendo la tagline “My touch is letal. My touch is power” (Il mio tocco è letale. Il mio tocco è potere), i dettagli inseriti qua e là si legano strettamente alla storia di Juliette e alla sua evoluzione come persona. Ci sono gli uccelli che spiccano il volo, gli alberi-ciglia, le lacrime-cascata, i tocchi di colore e soprattutto quello sfondo di un cielo con le nuvole. Tutto ha un senso nell’universo che l’autrice crea e nel quale noi ci immergiamo.
Ma l’evoluzione non si ferma di certo a questa copertina.
Eye of the Beholder di Sharee Davenport |
Come ha rivelato la stessa autrice ogni copertina rappresenta una diversa stagione (Shatter Me – autunno; Unravel Me – inverno; Ignite Me – primavera/estate) mentre la simbologia dietro le copertine delle novelle è ancora più particolare. Destroy Me e Fracture Me, infatti, raccontano due momenti della storia dal punto di vista dei due uomini che si contendono il cuore di Juliette. Per questo motivo l’occhio della ragazza è chiuso: lei non è presente e non può vedere che cosa succede.
Volete sapere un’ultima curiosità sulle copertine? I grafici che se ne sono occupati, Colin Anderson e Cara E. Petrus, si sono ispirati ad una fotografia manipolata di un’altra artista, Sharee Davenport, che non riguardava di certo la serie. Così ora sappiamo chi ringraziare per aver ideato questa meraviglia!
Uno stile particolare bellissimo
Vi parlavo poco fa della tagline non a caso. Il libro della Mafi, infatti, tra le sue innumerevoli qualità ha quella di uno stile molto particolare. Basta aprirlo per notare tante frasi tagliate, che non sono altro che i pensieri dell’insicura Juliette. Questo stile ‘grafico’ con tagli continui e una punteggiatura incerta ha sconvolto molti, mentre invece ha incuriosito me. Ecco che cosa ha detto in un’intervista l’autrice su questo ‘libero flusso di coscienza di Juliette.
In realtà non mi sono resa conto di aver scritto qualcosa che si potesse qualificare come un flusso di coscienza fino a quando le prime recensioni non sono state pubblicate; la voce di Juliette mi ha sempre chiesto di abbandonare le convenzioni, e non l’ho mai messa in dubbio. Ero così all’interno della sua mente che sembrava irreale mettere i suoi pensieri insieme in una narrazione ordinaria, indipendente. Essere nella sua testa spesso mi ha fatto sentire come se non riuscissi a respirare: lei non si ferma per i segni di interpunzione a meno che non lo voglia; i suoi pensieri sono slegati e spesso mutano bruscamente. Ma, più avanti va il libro, lei inizia ad uscire fuori da questa prigione che si è autoimposta e nella quale sta vivendo, i suoi pensieri diventano più chiari, più coerenti. Questo diventerà sempre più evidente nei prossimi romanzi.
Invece, per quanto riguarda le frasi tagliate ha detto:
Neanche questa è stata una decisione consapevole; i testi sbarrati sono stati parte di questa storia sin dalla prima frase che ho scritto. Sembravano naturali per l’autocensura che stava accadendo nella mente di Juliette – la costante battaglia per la sanità mentale, per l’accettazione di cosa fosse giusto o cosa reale. Stava scrivendo un diario del suo intero periodo nel manicomio, e, dato che non aveva nessuno con cui parlare, il suo modo di scrivere ha un non so che del modo in cui pensa. È ossessionata dalle parole e dai numeri, li scrive e pensa a loro tutto il tempo. Ma poi scriverà qualcosa e li taglierà. Scriverà qualcosa di diverso e taglierà parte anche di questo. Cambierà idea milioni di volte, non volendo ammettere certe cose di se stessa. Insomma, è un altro elemento della sua instabilità psicologica.
Spero che questa tappa vi sia piaciuta, non dimenticate di partecipare al giveaway qui sotto e di seguire le altre tappe per scoprire ancora di più su Juliette, il libro e una serie che è pronta a togliervi il fiato.
Giveaway
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Il giveaway termina il 15 GIUGNO a mezzanotte!
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