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Come tutto è nato
La prima pagina del romanzo |
Abbiamo diviso gran parte del lavoro nelle due storie dei personaggi. “Tu scrivi il ragazzo, io la ragazza”. Ma mano a mano che il progetto diventava più grande e i personaggi prendevano forma, era molto più facile che ci scambiassimo i ruoli. Avevamo incubi su fogli elettronici, rincorrendo le morti future come se dovessimo fare impallidire l’intera opera di George RR Martin. Un documento di pianificazione di gigantesche proporzioni è cresciuto dentro Google docs, mentre aggiungevamo morti, unità astrologiche, viaggi nel tempo, la trama che si stava sviluppando, i colpi di scena in arrivo. […]
Per quanto riguarda il world building, abbiamo iniziato prendendo spunto dalla grande tradizione dell’uomo nello spazio – con persone in grado di viaggiare tra le stelle grazie alla manipolazione di cunicoli spazio-temporali creati naturalmente o artificialmente. I viaggi attraverso i vari sistemi stellari avrebbero richiesto mesi per essere compiuti, ma quelli tra sistema e sistema sarebbero stati possibili in maniera istantanea. Inoltre abbiamo deciso che la tecnologia per creare questi wormholes fosse ad uno stato embrionale e che l’unica nave tra quelle della piccola flotta dei nostri rifiuti ad avere questa tecnologia fosse danneggiata. Anche se abbiamo costruito una umanità in grado di raggiungere le stelle, abbiamo cercato di parlare di una storia di insolazione dove i nostri eroi fossero lontani dal raggiungere l’aiuto che gli serve e con solo le loro abilità e il loro ingegno in grado di salvarli.
Abbiamo reclutato un gruppo di dottori, psicologi, astrofisica e hacker per consultarci su questo libro – è incredibile la quantità di rapporti che si possono instaurare dopo una lunga vita da nerd. […]
Ci sono voluti due anni e mezzo di lavoro per scrivere questo libro. Innumerevoli notti in bianco e tanta fiducia. Ma, a differenza dei nostri eroi, siamo stati aiutati e con il team di editori abbiamo finito con l’avere tra le mani un libro più grande e migliore ciò che avremmo creduto. La fantascienza non è morta, è solo diversa. E se c’è una parola in grado di riassumere Illuminae, è diverso.
Eroi ordinari
Illuminae è una storia di persone normali, teenager ordinari, colti nel momenti in cui devono lottare per le loro vite. Non hanno scelto di lottare per una causa, tanto meno di morire per quella. Il loro pianeta è stato invaso, e nel momento in cui lasciano la scena su navi di salvataggio, sono costretti a continuare a combattere perchéil nemico ha ancora tante armi contro di loro e non ha smesso di inseguirli. Quando incontriamo i nostri due protagonisti, Kady e Ezra, entrambi diciasettenni all’inizio del libro, non stanno lottando contro un qualche tipo di ingiustizia. Sono solo teenager spaventati che vogliono davvero solo rimanere vivi. Le loro scelte non sono basate su nulla più che la volontà di continuare a respirare un po’ di più. Ma più la storia va avanti, più la loro visione si allarga. Iniziano a realizzare la vastità di ciò che sta accadendo attorno a loro – accadendo a loro. Assistono all’uso illegale di armi biologiche. Vedono la morte di milioni di cittadini del loro pianeta natale. E se non trovano un modo di dire all’universo intero ciò che è successo, spariranno semplicemente piagnucolando e svanendo nel vuoto. E così accadrà ancora, ad altre persone. Più la storia va avanti, più nuove domande emergono: cosa sono disposti a fare, o a perdere, per fare in modo che la verità sia raccontata? Sono disposti a sacrificare loro stessi per salvare le persone che amano?
E con queste parole degli autori vi lascio sperando di avervi un po’ incuriosito su questo nuovo interessante romanzo. Speriamo di avere prestissimo Gemina, il suo sequel, tra le mani!