Recensione: "The Cruel Prince" (Il Principe Crudele) di Holly Black

Recensione: "The Cruel Prince" (Il Principe Crudele) di Holly Black
Buon martedì, Petrichors!
Durante questi mesi di assenza ho avuto il tempo di leggere una delle “ultime” novità dal mondo americano. “The Cruel Prince” di Holly Black è uscito già da tre mesi ma ha fatto molto parlare di sé, attirando voti molto positivi e critiche entusiaste. Basterà un fenomeno virale per piacere a tutti, e, soprattutto, mi sarà piaciuto?

 

Titolo: The Cruel Prince
(The Folk of the Air #1)
Autore: Holly Black
Lingua: Inglese
Genere: YA Fantasy
English Level:
Intermediate
Goodreads – Amazon

Of course I want to be like them. They’re beautiful as blades forged in some divine fire. They will live forever.

And Cardan is even more beautiful than the rest. I hate him more than all the others. I hate him so much that sometimes when I look at him, I can hardly breathe.

Jude was seven years old when her parents were murdered and she and her two sisters were stolen away to live in the treacherous High Court of Faerie. Ten years later, Jude wants nothing more than to belong there, despite her mortality. But many of the fey despise humans. Especially Prince Cardan, the youngest and wickedest son of the High King.

To win a place at the Court, she must defy him–and face the consequences.

In doing so, she becomes embroiled in palace intrigues and deceptions, discovering her own capacity for bloodshed. But as civil war threatens to drown the Courts of Faerie in violence, Jude will need to risk her life in a dangerous alliance to save her sisters, and Faerie itself.

IN ITALIANO

Certo che vorrei essere come loro. Sono belli come spade forgiate in qualche fuoco divino. Vivranno per sempre.

E Cardan è ancora più bello di tutti gli altri. Lo odio più degli altri. Lo odio così tanto che qualche volta, quando lo sto osservando, riesco a malapena a respirare.

Jude ha sette anni quando i suoi genitori vengono uccisi e lei e le sue due sorelle vengono rapite per andare a vivere nel pericoloso Regno delle Fate. Dieci anni dopo, Jude non desidera altro che appartenere a quel mondo, nonostante la sua mortalità. Ma parte del popolo fatato disprezza gli umani. Specialmente il principe Cardan, il più giovane e cattivo dei figli del Grande Re.

Per vincere un posto nella Corte, deve sconfiggerlo – e affrontare le conseguenze.

Nel fare ciò, viene ancora più coinvolta negli intrighi e negli inganni del palazzo, scoprendo la sua stessa capacità nello spargere del sangue. Ma mentre la guerra civile minaccia di portare le Corti fatate nella completa violenza, Jude dovrà mettere al rischio la sua vita in una pericolosa alleanza per salvare le sue sorelle e il mondo fatato stesso.

 

 

RECENSIONE

 

What they don’t realize is this: Yes, they frighten me, but I have always been scared, since the day I got here. I was raised by the man who murdered my parents, reared in a land of monsters. I live with that fear, let it settle into my bones, and ignore it. If I didn’t pretend not to be scared, I would hide under my owl-down coverlets in Madoc’s estate forever. I would lie there and scream until there was nothing left of me.

TRAMA & PERSONAGGI

Immagine di Vivienne Drawings

Jude aveva solo sette anni quando Madoc, l’ex marito della madre, ha ucciso i suoi genitori e portato lei e le sue sorelle nel mondo delle fate dal quale proviene. Ora, dieci anni dopo, si ritrova a dover decidere la sua strada: rimanere nel mondo fatato o abbandonarlo per sempre, magari insieme alla sorellastra Vivi pronta sempre a scappare. Ma Jude ha ben chiaro cosa sceglierà perché non c’è nulla che desideri di più di far parte della corte delle fate. Per farlo deve sconfiggere i suoi nemici, specialmente il principe Cardan, che non aspetta altro che umiliarla giorno dopo giorno fuori e dentro la scuola delle fate.

Il regno è in subbuglio, la guerra civile si avvicina e Jude diventa una pedina importante nel gioco del trono. Il ruolo che lei vorrebbe interpretare, però, è molto diverso da quello che gli altri immaginano per lei. E da pedina presto diventerà una giocatrice.
L’edizione esclusiva contenuta nella box Owlcrate.

Sin da quando è stata svelata la copertina di questo ultimo romanzo di Holly Black l’hype è stato molto grande. Le recensioni in anteprima che ho letto erano tutte molto positive, entusiaste, piene di eccitazione. Inutile dire che le mie aspettative erano identiche. Credevo di trovare una bella novità, un po’ sullo stile della Maas in grado di coinvolgermi e catturarmi. In realtà non è stato per nulla così. “The Cruel Prince” di Holly Black di per sé non è un brutto libro, ma non mi ha letteralmente parlato e mi ha lasciata abbastanza indifferente alla fine della lettura. Una delusione davvero grande dato che molti spunti erano interessanti e lo stile dell’autrice non era niente male.

Per esempio, parliamo dei personaggi. Jude, la protagonista umana del racconto è una vera anti-eroina. Non vuole salvare il mondo, eccenzion fatta per coloro a cui tiene e vuole bene, e nella peggiore delle ipotesi è pronta anche a sacrificare qualcuno per i suoi fini. Se in altri libri un personaggio del genere era riuscito ad accattivarsi un po’ della mia simpatia, in questo Jude mi rimane indifferente, così che non sto lottando con lei per la sua salvezza e anzi mi ritrovo quasi a prenderla in antipatia. Probabilmente non ha aiutato molto la psicologia del suo personaggio e il suo voler bene a Madoc, colui che ha ucciso la sua famiglia. Davvero, ancora non mi riesco a spiegare questa cosa se non con qualche patologia grave di cui può soffrire la protagonista!
Il principe Cardan

Cardan, il classico principe delle fate perfetto ma con un bel caratterino, invece, nonostante l’apparente luogo comune, mi è sembrato più interessante. Più verso il finale che all’inizio del racconto si mostra nella sua vera natura di principe riluttante e dimostra un po’ più di spessore. In realtà non so comunque quanto questo possa risollevare le sorti del suo personaggio. Rimane, insomma, un protagonista poco sfruttato dalla sua autrice, almeno in questo libro.

Probabilmente l’unica veramente sana di mente è Vivienne, la sorellastra maggiore di Jude, metà elfo metà umana, che vive la sua vita tranquillamente e fuori per quanto possibile da tutte le logiche del regno delle fate. Mi è piaciuta molto ma anche lei ha delle pecche non indifferenti che la fanno passare per una macchietta e la relegano ad un ruolo minore.
Tutto il resto è un insieme di già visto tranne che per qualche rara eccezione. I personaggi secondari e persino i cattivi di turno rimangono poco impressi nella memoria, colpa di una caratterizzazione a volte non ben scritta.

 

WORLD BUILDING

Dovrei aprire in questo momento una enorme parentesi. Avevo letto la trama del libro, ma non avevo molto fatto caso ad un dettaglio: quello della razza umana. Essendo che si trattava di un romanzo fantasy ho immaginato che l’ambientazione riprendesse un regno dove umani e fate vivono insieme o quasi. Di certo non mi aspettavo che in parte il libro fosse ambientato sulla Terra. Sì, la nostra Terra. Cosa che lo rende a tratti un urban fantasy, soprattutto quando i personaggi si muovono tra cinema, cellulari e centri commerciali. Questo dettaglio, insieme anche alla scuola che la protagonista frequenta, mi ha convinto di meno. Lo spunto era interessante ma al tempo stesso credo dovesse essere spiegato nella quarta di copertina in qualche modo, già solo per non far scontrare le aspettative di una persona come me che si aspettava di leggere un epic fantasy e si ritrova con qualcosa di diverso. E poteva in questo modo attrarre anche chi vuole leggere un urban.
Messo da parte questo dettaglio tecnico il mondo di Jude è costruito abbastanza bene. So, anche date le esperienze di chi ha letto altri suoi libri, che la Black conosce bene ciò di cui parla e posso confermare la cosa. Essendo anche il primo romanzo di una serie non mi aspetto che tutto sia spiegato in una volta sola, ma devo dire che la quantità di dettagli e di attenzione al particolare mi è piaciuta.

Il secondo libro della serie.

IL FINALE

Senza svelar troppo della trama e della fine del libro, nell’ultima decina di capitoli sono davvero tanti i colpi di scena, sanguinari e non. Devo dire che proprio questa parte mi è piaciuta molto di più di tutto il resto, sia per il ritmo che per le sorprese che ci riserva la Black. D’altronde il romanzo aveva aperto la storia con un duplice omicidio davanti a delle bambine!
Accade davvero di tutto e il finale è al cardiopalma con una scelta che avevo immaginato ma mi ha sorpresa ugualmente, lasciando un po’ di curiosità per ciò che avverrà nel secondo volume. Leggerò “The Wicked King”? Possibile, mai dire mai, ma per ora darò la precedenza ad altre serie che mi hanno catturata di più.

RIEPILOGANDO…

PRO
CONTRO
  • seconda parte piena di colpi di scena e con un finale sorprendente
  • world building interessante
  • stile dell’autrice
  • personaggi non sempre interessanti, soprattutto la protagonista
  • world building ambientato sulla Terra
  • trama a volte non avvicente


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